PALAZZO SAN DOMENICO
la storia
Vicende legate al palazzo oggi sede del Mu.Mi.
La leggenda
Teodorico Marino in Francavilla nella storia e nell’arte (1896) ci fa sapere che, dopo una miracolosa apparizione della Madonna (1636) nella stalla di proprietà di Don Camillo Monziani, su quel sito fu costruita una chiesa a lei dedicata (Santa Maria delle Grazie). Subito se ne diffuse tanto la rinomanza che la chiesa fu affidata ai Padri Domenicani, i quali nel 1638 pensarono alla costruzione di un convento.
Il complesso, oggi ancora esistente, è l’attuale sede del Museo Michettiano (Mu.Mi.). I Domenicani dapprima ampliarono la piazza antistante la chiesa ed allargarono la strada che conduceva fuori dal paese; quindi, acquistarono altre case adiacenti a quel sito, per edificare, appunto, il convento. Con il tempo la chiesa e il convento divennero un unico grande fabbricato. Si legge nelle cronache del tempo che il convento era fornito a dovizia di ogni genere: la cantina conteneva 10 botti di vino con 140-150 salme, delle quali 16 di vino rosso di ottima produzione.
Il convento fu poi soppresso da Gioacchino Murat con Decreto 7 agosto 1809 e trasferito al Comune con Decreto 29 dicembre 1814. Il complesso conventuale dopo la confisca fu destinato ad ospitare edifici pubblici quali carceri, corpo di guardia civica, regio giudicato, alloggio per il custode dell’edificio.
Con altro decreto dello stesso Murat, in data 29 dicembre 1814 il piano superiore ed una parte di quelli inferiori furono concessi al Comune con destinazione all’uso di caserma, scuderia della gendarmeria, giustizia di pace, prigione e casa comunale. Tale concessione sarà confermata con decreto di Ferdinando IV del 6 novembre 1816. Successivamente il Comune terrà per lo stesso titolo nel piano inferiore tutti i locali, all’infuori delle carceri, adibendoli a scuola, a teatro e persino a bottega da falegname, e nel piano superiore sei ambienti per il proprio ufficio, quattro per quello del Ricevitore, uno per il Telegrafo, uno per il Monte di pietà oltre quelli per la Pretura Mandamentale. Dopo la distruzione operata dai nazisti nell’inverno 1943-’44, il convento fu ricostruito (1949) e adibito a sede municipale.
TERRITORIO
Santa Maria Maggiore
La chiesa originaria di Francavilla fu edificata intorno al XIII secolo, sopra un tempietto preesistente, e fu dedicata a San Franco taumaturgo.
Della chiesa di San Franco si hanno testimonianze notarili e papali.
La parrocchia fu bruciata dai Turchi nell'estate 1566 durante un tremendo attacco, e fu ricostruita. È citata per una fiera dedicata alla Madonna nel 1307.
Quando i beni di San Giovanni in Venere passarono ai padri Filippini, questi nel 1624 la cedettero a Marsilio Peruzzi arcivescovo di Chieti. La chiesa nell'estate 1566 fu incendiata dai Turchi che attaccarono Francavilla, ma l'ostensorio di Nicola da Guardiagrele fu preservato.
Il padre Serafino Razzi domenicano nel 1574 vi fondò la Confraternita del Santissimo Sacramento per i riti della Settimana Santa. Nel 1755 Coi loro fondi, la chiesa fu ampliata nuovamente.
Nel settembre 1881 fu lievemente danneggiata dal terremoto di Orsogna (Ch) e il campanile restaurato. I disastrosi combattimenti tra tedeschi e americani nel 1943-44 la rasero al suolo. Fu minata interamente dai nazisti nel dicembre 1943 insieme al resto del centro storico.
Da mappe catastali, da fotografie del primo Novecento, nonché nelle illustrazioni del pittore Francesco Paolo Michetti, è possibile vedere l'antico aspetto della chiesa.
Dopo la distruzione quasi totale di Francavilla durante la seconda guerra mondiale, si decise nel 1946-47 di dotare Francavilla di una nuova grande chiesa, eretta sopra i ruderi di San Franco. L'edificio fu progettato dall'architetto internazionale Ludovico Quaroni negli anni immediatamente precedenti il Concilio Vaticano II.
Convento Michetti
Ex convento francescano del 1450 ca. situato a Francavilla al Mare (CH), fu acquistato dal pittore Francesco Paolo Michetti nel 1885 per farne la sua casa studio. Il Convento fu sede del Cenacolo Michettiano che nelle sue sale ebbe la sua massima espressione e del quale fecero parte artisti di altissimo livello quali Gabriele D’Annunzio, che qui scrisse il "Piacere", Francesco Paolo Tosti, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio e tanti altri. Nel 1939, per volontà del re Vittorio Emanuele III, divenne Monumento Nazionale. Il Convento Michetti ancora oggi è abitato dagli eredi del pittore che, con continui restauri conservativi, l’hanno mantenuto esattamente come era un tempo: l’essenziale chiostro con i due occhialoni realizzati dall'artista che guardano il giardino e il mare, il candido refettorio e il giardino, ideato da Donna Annunziata Michetti, con le monumentali siepi che riparano l’agrumeto dal vento del mare, il vascone cisterna che raccoglie l’acqua della sorgente posta in collina.
SERVIZI
FRUIZIONE DEL MUSEO
Accoglienza, informazione, prenotazioni;
ascensore;
zona relax, guardaroba, deposito piccoli oggetti;
accesso ai “cani di assistenza”;
sala convegni;
aula esterna per proiezioni all’aperto, concerti, eventi (scalinata);
aule per laboratori didattici.
ACCESSIBILITÀ
Wifi;
sito web;
audioguide;
servizi igienici accessibili
(fasciatoi e ausili per bambino);
sedie a ruote e passeggini;
ausili tecnologici (PC e Tablet) per i laboratori didattici;
mappe semplificate;
monitor informativo (LIS, ASL, IS);
visite virtuali.
FRUIZIONE DELLE OPERE
Ledwall e Totem Touch per l’approfondimento delle tele di Francesco Michetti;
tavoli interattivi;
allestimento di opere 3D tattili.
SERVIZI EDUCATIVI - DIDATTICA
Visite e laboratori per famiglie e bambini;
visite per tutti;
visite guidate;
Al PT Laboratorio creativo polisensoriale per bambini in età prescolare e di scuola primaria;
Al 1P Laboratorio didattico per studenti di scuole medie, superiori, università.